Kronix Duna

Gruppo musicale

Il prologo e la storia

 

Siamo tra la metà e la fine degli ’70, periodo complicato, il terrorismo, le scuole occupate, i disordini, ma era anche un periodo straordinariamente ricco, soprattutto di musica.

Franco Mele ed Aldo Giove si conoscono da sempre, poi arriva Pasquale Brugnano, tutti dello stesso istituto superiore, l’ITIS Maiorana di Brindisi, il “chimico”. A loro di aggiunge Giovanni Filippi.

Ragazzi tra i 15 ed i 16 anni, cresciuti con dosi massicce di Led Zeppelin, Black Sabbath, PFM, Genesis, King Crimson, Weather Report, Deep Purple, Jethro Tull e cosucce del genere. Tutti dotati di feroce passione per il Rock, quello duro!

Gli strumenti, la sala prove!

E’ il 1978 quando Franco compra la tanto agognata batteria, nasce la band e prova in un angolo all’interno di una falegnameria, quella del padre di Franco.

I nostri, cioè Franco, il batterista, Pasquale, il bassista, Giovanni, chitarra e canto ed Aldo, che allora faceva il tecnico del suono, riescono quindi a mettere insieme la band, i Blizzard, praticamente una cover band dei Black Sabbath, passione totalizzante di Giovanni. Al repertorio si aggiunge qualche inedito, un bel po’ di blues e qualche altra cover.

Tra assi di noce mansonia, per altro tossico, polvere, trucioli e pialle a tutto spiano, si provano i primi pezzi. Racchiusi in meno di 20 mq, ma felici come se fossero agli Abbey Road Studios. Forse di più.

Lavorare per inseguire i sogni

Si provò a preparare un qualche concerto, ma i soldi erano pochi, pochissimi, ed allora invece che godersi le vacanze d’estate, Franco, Giovanni e Pasquale partono per Bordighera, a fare chi il cameriere, chi il pizzaiolo, per 14 e più ore al giorno.

Lo stipendio era alto, per l’epoca e per l’età, e così tutti avrebbero finalmente potuto completare il proprio set di strumentazione.

Ma partiti in tre tornarono in due: Pasquale perde la testa per una bella biondina, che sarà sua moglie più tardi, e da Bordighera non se ne andrà più!.

Si inizia a cambiare – i primi concerti

Rientrati, si innestò un nuovo bassista nel gruppo, Giuseppe, e fu preparato il primo concerto che, incredibilmente, fu a pagamento (500 Lire per vedere un gruppo di ragazzini totalmente sconosciuti!) presso l’auditorium dell’Istituto Magistrale di Brindisi. Una emozione immensa tra mille peripezie. Ancora più incredibilmente, il teatro era quasi pieno e il concerto andò benissimo.

A quel concerto ne seguirono altri, poi la band andò incontro a qualche trasformazione: Questo fu l’embrione di ciò che poi divenne la band dei Kronix Duna.

Arrivano Aldo, Maurizio, Benedetto

Colui che voleva fare il tecnico del suono, Aldo, dopo il diploma nel 1982 compra un basso e come se niente fosse lo suona come se l’avesse suonato da sempre, sino al punto che dopo solo pochi mesi dalla prima nota, suona già con il “senza tasti”, un Ibanez usato che il padre di Franco “liutaio-version” trasformò, appunto, in “fretless”! Suonava da Dio!

Nel frattempo, Gianni Filippi dopo il diploma si allontanò da Brindisi per iniziare la carriera militare e, inevitabilmente, non potè più suonare con la band. Serviva un chitarrista e… ne trovammo due! Con un po’ di passa-parola si venne a sapere che due ragazzi erano rientrati a Brindisi dopo aver vissuto nel nord Italia per alcuni anni: furono così contattati i fratelli Maurizio e Benedetto De Domizio. Quest’ultimo addirittura possedeva quella che era considerata LA chitarra elettrica per antonomasia: la mitica Fender Stratocaster.

Il nome

Il nome della band però non piaceva tanto, serviva qualcosa di più originale. Fu allora che tra una birra e l’altra, nella Panda rossa, Maurizio coniò il nome Kronix Duna.
“Ma che vuol dire?”
“Niente, mi è venuto in mente così, vi piace?”
“Andata!”.
Poco dopo, però, Maurizio decise di “migrare” verso altre band che producevano sonorità più vicine ai suoi gusti, pur rimanendo sempre in ottimi rapporti con tutti.

Primo Festival della Musica “Città di Brindisi”

Nei primi mesi si lavorò per preparare un repertorio che comprendesse sia brani “cover” che brani originali, e si bruciarono un po’ di tappe sino alla grande soddisfazione di suonare davanti a migliaia persone in occasione del Primo Festival della Musica Città di Brindisi, rassegna dei gruppi di musica locale, a cui i Kronix Duna ebbero l’onore di partecipare.
La manifestazione fu un successo, ma per i Kronix Duna fu un totale disastro; però questa è un’altra storia che, tempo permettendo, proveremo a spiegare più in là.

Arriva Donato

Successivamente ci si rese conto che serviva un cantante, un cantante “vero”, e fu allora che al gruppo si unì Donato Protino, voce “esperta” nel panorama musicale cittadino.
Furono fatte diverse registrazioni con mezzi che oggi con un dolce eufemismo potremmo definire “rozzi”. Purtroppo la maggior parte di quelle registrazioni è scomparsa. Peccato perchè qualche bella idea c’era. Ma magari in qualche cassetto a casa di qualcuno di noi…

Arriva Fulvio

Infine arrivò Fulvio, “il tastierista”, ciò che mancava. Oltre al suono delle tastiere portò un gusto musicale più moderno e vicino ai canoni dell’epoca. Inoltre cantava e disponeva di un po’ di attrezzature per poter registrare con una qualità un po’ migliore: mixer, un registratore a 4 tracce (fantascienza pura per l’epoca). Infatti di lì a poco la band si trasferì da lui per provare e/o registrare.

Festival “Taranto e il mare” 1984

Un po’ di tempo è passato, la band è maturata, si sono prodotti diversi brani originali, si è creata una bella amicizia (che dura tuttora, nonostante la distanza e il tempo) con un giovanissimo talento musicale, che dopo alcuni anni diventerà uno dei più importanti autori a livello nazionale: Bungaro (che per noi rimane sempre Tony).

Con Tony la band fu invitata all’edizione 1984 del Festival “Taranto e il mare”, a cui partecipò in doppia veste: come band a sè stante e come gruppo dello stesso Tony, che stava iniziando la sua avventura come autore di musica e testi.

Festival Taranto 1

Festival Taranto 2

Il “viaggio della speranza” alla RCA

RCA è una sigla che forse oggi ai più non dice molto, ma all’epoca era una delle più importanti case discografiche. Chi voleva produrre un disco ed essere “lanciato” nel mercato doveva passare da una di esse. Essere pubblicati dalla RCA avrebbe significato avere più possibilità di fare successo.
In qualche modo, attraverso canali personali e conoscenze, riuscimmo ad avere una “entratura”, qualcuno che potesse far sì che i nostri brani fossero presi in considerazione per una eventuale produzione.
Ma bisognava andare a Roma. Una sera, quindi, con la cassetta con i brani fino ad allora registrati, ci ficcammo nella mitica Panda 30 rossa: Aldo, Franco, Benedetto, Fulvio e l’amico Tony Bungaro, con il quale all’epoca condividevamo tempo e avventure.
Dopo una notte di viaggio, arrivammo in qualche modo a Roma. Ci mettemmo qualche oretta e finalmente, a mattinata inoltrata, arrivammo alla sede della RCA. Riuscimmo a entrare quasi subito e parlare con una persona che doveva essere un dirigente.

Eravamo in piedi da quasi 30 ore, senza aver dormito, senza esserci fatti la barba, senza neanche esserci lavati; non dovevamo essere un bello spettacolo.

Sarà stato perchè eravamo stati “preannunciati” dalle nostre conoscenze, o forse anche per pietà di quei cinque ragazzi stanchi e affaticati, fummo “affidati” a un collaboratore che avrebbe ascoltato i nostri brani.

Andammo insieme in una saletta dedicata, e la persona incaricata stette ad ascoltare la cassetta con i 4-5 brani che avevamo portato, senza proferire parola.

Alla fine tolse la cassetta dal lettore, ce la consegnò e ci disse, peraltro con garbo e delicatezza, che non eravamo interessanti, non “bucavamo” l’audio insomma.

Con la coda tra le gambe per il netto insuccesso, ci preparammo al viaggio di ritorno, sempre in cinque in Panda 30.
Ma con la ferma intenzione di riprovarci, producendo brani migliori, più “facili” da ascoltare, registrati con più cura. Cosa che effettivamente, facemmo: passammo molte ore nel garage di Fulvio ad arrangiare brani, trovare suoni, registrare…

Ma alla fine, dopo aver registrato tutto, non provammo neanche più ad andare presso le case discografiche a proporci: il mercato musicale era in pieno cambiamento ed avevamo acquisito la consapevolezza che non era più periodo di “scouting” delle case discografiche, che non avevano più intenzione di “rischiare” producendo artisti sconosciuti.
Poi… Nel frattempo eravamo maturati non solo musicalmente ma anche personalmente, si iniziava a pensare al futuro, a lavorare… Insomma il capitolo Kronix Duna finì, almeno come produzione attiva, di lì a poco.

Ciò che ci rimane

Una piccola parte del materiale audio ad oggi disponibile è stato prodotto nella falegnameria, il resto nel garage. Ma la maggior parte, ahinoi, non si trova più.

Verranno pubblicati in questo sito i brani di cui si sono riuscite a recuperare le registrazioni, ma non ci sarà solo musica; ci saranno gli aneddoti e il “background” dei diversi brani, come sono nati, come sono stati registrati…

Storie incredibili di un periodo incredibile!

 


"KRONIX DUNA!"
"Ma che vuol dire?"
"Niente, mi è venuto in mente così, vi piace?"
"Andata!"

-- (una sera in Panda tra birre e sigarette)

I Brani

Questa è la raccolta dei brani di cui siamo riusciti a recuperare le registrazioni, con annessa qualche storiella a contorno.
Cliccando su "Ascolta" si aprirà una finestrella con player, testo ed eventuali aneddoti riguardanti il brano.

DISCLAIMER
Le registrazioni sono state fatte con mezzi estremamente rudimentali, quasi 40 anni fa, in gran parte "in diretta", senza tante possibilità di editing.
La qualità dell'audio è quindi generalmente scarsa, il bilanciamento tra i vari strumenti e la voce quasi sempre è discutibile, ci sono distorsioni dovute al fatto che i nastri da cui sono state recuperate le registrazioni erano molto deteriorati... In poche parole:
NON VI ASPETTATE QUALITÀ AUDIO DA STUDIO DI REGISTRAZIONE.
Diciamo che per ascoltare correttamente questi brani ci vuole un po' di "impegno" anche da parte di chi ascolta.

Anno 1984

Mal di testa

Un "funky strano" - Musica, testo e voce di Tony Bungaro - arrangiamenti, esecuzione e cori dei Kronix Duna

Anno 1985

Listen to your heart

Un brano dolce nato da... un urlo - Musica, testo e arrangiamenti: Kronix Duna

Anno 1983

Musica

Un reggae/progressive ("regressive?") - Musica e testo di Tony Bungaro - esecuzione dei Kronix Duna

Anno 1985

Second hand soul

Un brano "sostenuto", con qualche timido tentativo di introdurre ritmi elettronici - Musica, testo e arrangiamenti: Kronix Duna

Anno 1984-1985

I Feel Fine

Forse non è il più "bello", ma di certo é il nostro brano preferito, basato sulle percussioni, in cui il ritmo ce l'ha dato... Un portacenere!

Dediche

Questo sito, oltre che a noi stessi ed alla voglia di poter rivivere i nostri vent'anni, è dedicato a chi ci ha supportato e sopportato durante quel periodo:
I nostri genitori che, ognuno come ha potuto, ci hanno dato una mano a coltivare la passione per la musica (e siamo abbastanza convinti che anche loro un po' si divertissero insieme a noi).
Le nostre ragazze/mogli che hanno ispirato, pazientato, sopportato, la nostra voglia di fare musica.